sabato 18 luglio 2015

PCT Post Cycle Therapy

PCT
La terapia post ciclo è un argomento sempre caldo, vediamo di affrontarlo nelle sue varie sfaccettature.
Partiamo dall’inizio ovvero l’asse HPTA detto anche HPGA, ovvero l’asse Ipotalamo Ipofisi Testicoli.














Come funziona l’asse? E’ un insieme di segnali che le ghiandole si passano per mantenere stabili i livelli di testosterone ematico.
L’ipotalamo rilascia il GnRh, ormone rilasciante le gonadotropine Lh ed FSH rilasciate dall’ipofisi. Le due gonadotropine a livello del testicolo si indirizzano verso (LH) le cellule del Leydig e (FSH) tubulo seminifero, quindi l’LH controlla la steroidogenesi (testosterone) che avviene nelle cellule del Leydig mentre l’FSH controlla la spermatogenesi nel tubulo seminifero.
Se i livelli di testosterone si abbassano l’ipotalamo reagisce producendo più GnRh, mentre nella situazione in cui i livelli di testosterone sono elevati reagisce al contrario diminuendo la secrezione di GnRh.
L’ipofisi è sensibile al GnRh e inversamente agli estrogeni ha recettori per il GnRh che aumentano la produzione di Lh ed FSH, ma allo stesso tempo recettori estrogenici che se stimolati ne rallentano la produzione.
Questa questione merita un approfondimento, perché l’ipofisi rallenta in forte presenza di estrogeni? Perché nel corpo dell’uomo una forte presenza di estrogeni è legata ad una forte attività da parte dell’enzima aromatasi che converte il testosterone in estradiolo, per cui il feed back dell’ipofisi è giustificato in quanto abbassando LH ed FSH diminuirà si il testosterone ma di conseguenza anche l’estradiolo.
Questo delicato equilibrio è discretamente funzionante salvo restando che con gli anni diviene sempre meno efficiente e la produzione di testosterone via via va diminuendo.

Quando si inseriscono ormoni esogeni cosa succede?
Gli AAS sono ormoni simili al testosterone se no addirittura proprio quella molecola, quando vengono iniettati i valori salgono oltre misura, e la prima cosa che succede è che l’ipotalamo rallenta la sua produzione di GnRh. L’ipotalamo è molto più reattivo dell’ipofisi, e vedremo il motivo in seguito.
Rallentando la produzione di GnRh o addirittura sospendedola, l’ipofisi fa altrettanto con LH ed FSH, quindi a cascata i testicoli fermano la produzione di testosterone e alla lunga si “atrofizzano” diminuendo di dimensioni.
Quando i livelli ematici di testosterone esogeno o del’ AAS iniettato cominciano a degradare l’ipolamo riprende quasi immediatamente la produzione di GnRh, il problema a questo punto diviene l’ipofisi che impiega più tempo a riprendersi, in quanto se gli ormoni tipo testosterone hanno una curva di discesa piuttosto ripida non si può dire altrettanto degli estrogeni che restano molto più a lungo in circolazione facendo si che la ripresa naturale dell’ipofisi possa impiegare anche mesi!
Nel frattempo i nostri “gioielli” sono diventati due arachidi rinsecchite, e anche nel momento in cui LH ed FSH torneranno disponibili la loro reazione sarà lenta e occorrerà ulteriore tempo perché i livelli ematici di testosterone tornino nella norma.
Senza una PCT da un ciclo pesante di 16/20 settimane di AAS l’organismo può impiegare anche 2 anni prima di riuscire a stabilizzarsi!
Da questo si capisce che se dopo un ciclo di anabolizzanti non ci si vorrà ritrovare peggio del punto di partenza, se non addirittura ROVINATI, occorre pensare alla PCT.
Suggerisco a tutti quelli decisi a farsi di anabolizzanti di considerare l’opportuna PCT prima ancora di pensare di partire con il ciclo, per non doversi ritrovare letteralmente “nella merda”!
Quando si termina un ciclo di steroidi, ci si trova a dover affrontare 2 problemi con la PCT: la ripresa dell’asse e l’abbassare gli estrogeni presenti.
Questi 2 problemi dalla spiegazione che vi ho portato precedentemente avrete capito quanto siano correlati, in quanto finche gli estrogeni non saranno a livelli sufficientemente bassi non si avrà la ripresa dell’asse, e molto probabilmente anche se con la stimolazione di HCG i testicoli acquisteranno volume e i livelli di testosterone saranno sufficientemente alti l’asse non si riavvierà in quanto gli estrogeni presenti non permetteranno all’ipofisi di continuare il suo lavoro, per cui i gioielli torneranno ad appassire…
PCT metodi:
HCG













Il metodo classico proposto da una marea di endocrinologi è il trattamento con forti dosi di HCG. Il concetto quale è? Semplicemente si riattivano i testicoli letteralmente bombardandoli a forti dosi di HCG 10000 ui a settimana per 6/8 settimane, dopo di che si sospende e si aspetta.
Ciò che si otterrà è il seguente risultato, i testicoli tornano in splendida forma, anzi diciamo spesso oltre il normale, ipotalamo ed ipofisi restano addormentati ma progressivamente vanno a riprendersi.
C’è quindi da aspettarsi un rebound che porterà ad un successivo crollo dei livelli di testosterone.
Ripetendo questo tipo di PCT fatta esclusivamente di goantropine dopo 2 o 3 volte l’asse si ritrova in una condizione di stabilità, la durata di questa PCT però compromette molto i guadagni fatti in quanto per ristabilizzarsi occorrono dai 4 ai 6 mesi.
Perché nel passato e anche tuttora viene proposto tale approccio? Perché se si considerano 2/3 mesi di stacco da un ciclo ad un altro la cosa funziona, almeno in parte…
Le gonatropine fanno rapidamente il loro lavoro, i testicoli tornano all’opera in modo relativamente veloce, e prima di ritrovarsi di nuovo in una fase di crasch ormonale si riattacca con il ciclo successivo.
Se invece si insiste si perderà di più ma si recupera l’asse.
Solo Serm (ed eventuale proviron)






I serm sono molecole utilizzate in passato, ma anche ora in alcuni casi, per la lotta al carcinoma mammario estrogeno dipendente. Si basano sul principio di aver maggiore forza e affinità recettoriale sui recettori estrogenici rispetto agli estrogeni stessi. Quando però occupano il recettore estrogenico, il segnale che mandano all’interno del citoplasma è molto debole e seppur si comportino alla stregua degli estrogeni il risultato è estremamente più debole.
Abbiamo detto che a fine ciclo ci troveremo i livelli di testosterone sotto le scarpe e molto probabilmente gli estrogeni fuori range; l’utilizzo di serm tipo clomid ed nolvadex farà si che ipotalamo ed ipofisi siano liberati dall’ imbarazzante presenza degli estrogeni, ed abbiano modo molto più rapidamente di riprendere il lavoro.
Funziona?
Si funziona quando i livelli di estrogeni non sono stellari, ma in questo caso occorre pensare altre vie di uscita che vedremo in seguito.
I principali serm da utilizzare sono 2: Nolvadex e Clomid
Il Nolvadex o tamoxifene citrato ha la caratteristica di occupare in modo molto efficace i recettori estrogenici impedendo agli estrogeni di rompere le uova nel paniere, e come già spiegato lasciando modo all’ipofisi di riprendersi più rapidamente.
Il Clomid o clomifene citrato è molto meno efficiente del nolvadex, circa l’ 80% in meno, ma ha una sua peculiare caratteristica ovvero quella che quando la sua molecola si attacca ai recettori dell’ipofisi manda un messaggio di stimolazione a produrre LH ed FSH, per cui se in parte meno efficiente da un’altra molto più completa.
La PCT effettuata con solo serm dovrebbe prevedere l’utilizzo simultaneo di entrambe.
Un protocollo tipo potrebbe essere:
4 settimane di nolvadex a 20 mg/die partendo la settimana successiva all’ultima iniezione del ciclo.
1 settimana di clomid a 100 mg/die partendo dalla seconda settimana di nolvadex
Cosa si cerca di fare?
Il nolvadex in quanto molto efficiente su recettori va ad occupare posto per diminuire l’effetto degli estrogeni, dalla seconda settimana interviene anche il clomid con il suo effetto stimolante, le ultime 2 si mantiene solo il nolvadex in quanto il clomid diminuisce di efficienza e perde il suo potere di stimolazione molto rapidamente (10 giorni circa), per cui si continua con il nolvadex.
Nell’ipotesi che si arrivi da un ciclo decisamente pesante si può ripetere questa PCT senza fare pause per 2 o 3 volte, dopo di che se le cose non si riprendessero occorre passare ad altri sistemi.
All’inizio ho scritto proviron, questo steroide ha la capacità di essere una spugna nei confronti delle proteine di trasporto SHBG, per cui se aggiunto a termine PCT farà si che il poco testosterone prodotto dai testicoli che si stanno riprendendo sia reso maggiormente disponibile perché il proviron occuperà posto sulle SHBG e il testosterone sarà libero di legarsi ai recettori
Il proviron è quindi da aggiungere nelle ultime settimane di PCT ed eventualmente anche le successive 2; 25/50 mg/die sono sufficienti.
Questo tipo di PCT funziona praticamente sempre ha solo lo svantaggio di essere piuttosto lenta sui testicoli, ma la cosa positiva sta nel fatto che le altre due parti che compogono l’asse, Ipotalamo ed Ipofisi, saranno a regime, e solitamente non c’è da aspettarsi fenomeni di rebound o ricadute.


Protocollo Dott. Scally











Il programma PCT descritto di seguito rappresenta uno dei programmi più  efficaci post-ciclo. E 'stato sviluppato dai medici del Programma per Wellness Restoration (Power), che hanno una storia formidabile per aiutare i pazienti a recuperare il normale funzionamento ormonale dopo cicli di steroidi.
Uno dei medici chiave su questo programma, il dottor Michael Scally, sostiene di aver trattato con successo più di 100 casi di ipogonadismo / ipogonadismo ipogonadotropo, ed è molto ben noto nel campo della terapia sostitutiva degli androgeni.
La PoWeR ha pubblicato questo programma come parte di uno studio clinico, che ha coinvolto 19 soggetti maschi sani che stavano prendendo dosi sovrafisiologiche (altamente soppressive) di  testosterone cipionato e nandrolone decanoato per 12 settimane. La loro normalizzazione dell’asse HPTA si basa su di un  protocollo che concentra l'uso combinato di HCG, Nolvadex 'e Clomid, ed è forse l’unico programma di terapia post-ciclo documentato clinicamente da trovare nella letteratura medica (è incredibile quanta poca attenzione sia stata posta alla normalizzazione ormonale nella medicina).
La variazione più significativa da una PCT classica, è l'uso combinato di due anti-estrogeni, probabilmente questa è davvero l’ opzione migliore.
Esaminando il programma da vicino, si nota che i testicoli sono investiti pesantemente con HCG. La sua assunzione è però limitato a soli 16 giorni.
I medici, indubbiamente riconoscono che quando le HCG sono prese per troppo tempo ad un dosaggio elevato, si possono desensibilizzare i recettori LH. Ciò può aggravare ulteriormente il problema post ciclo.
Gli  Anti-estrogeni sono utilizzati durante e dopo le HCG, con un dosaggio di 10 mg di Nolvadex e 100 mg di Clomid al giorno .
Il  Clomid è utilizzato per un periodo di tempo più breve rispetto al Nolvadex, probabilmente per l'effetto desensibilizzante che può avere (sulla ghiandola pituitaria) con l'uso continuato.
Tra le altre cose, i due anti-estrogeni continueranno a promuovere la liberazione di LH anche quando i livelli di testosterone cominciano a risalire, oltre che combattere eventuali effetti collaterali estrogenici che possono essere causati dalle HCG con l'up-regolazione dell'attività dell'aromatasi.
Anche se nel primo paio di settimane gli anti-estrogeni hanno un effetto probabilmente molto leggero dovrebbero essere molto più incidenti verso la metà e alla fine del programma.
Durante questa indagine clinica la normale funzione ormonale è stata ripristinata in tutti i soggetti, entro 45 giorni dalla cessazione del ciclo precedente.
Si tratta di un successo definitivo di gran lunga più favorevole rispetto alla finestra di ripresa osservata in studi senza terapia post-ciclo.
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Ad onor del vero il quadro ormonale immediatamente post PCT in questo caso si trova a livelli spesso superiori alla norma, perché ancora influenzato dai farmaci.
E' però vero che se si vuole capire bene dove si andrà a parare occorrerà ripetere le analisi un paio di mesi successivamente il termine della terapia, e solitamente i valori sono nei range o comunque prossimi.
Ci tengo a ricordare che l'organismo tende ad “assuefarsi” alla situazione per cui queste PCT mano a mano che vengono ripetute diminuiscono l'effetto, per cui occorre ricordare che le cartucce a disposizione non sono infinite.
Chi gioca con gli AAS deve essere ben cosciente che in alcuni casi, per la verità molto rari, l'asse non riprende più il suo normale funzionamento e occorre passare a una TRT a vita; se la cosa non spaventa e si è coscienti di quello che può succedere bene, altrimenti occorre pensarci bene prima di cominciare qualcosa che ci possa trascinare dentro ad una situazione che poi non sapremo più controllare!

5 commenti:

  1. Chi gioca con gli AAS deve essere ben cosciente che in alcuni casi, per la verità molto rari, l'asse non riprende più il suo normale funzionamento e occorre passare a una TRT a vita.......Purtroppo ho visto qualche paziente dove l'asse anche a distanza di 20 anni non si più ripreso malgrado svariati tentativi di ripristino, in molti invece per fortuna siamo riusciti a ristabilire un discreto equilibrio.
    Molto bello l'articolo, complimenti

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    1. La ringrazio per i complimenti e concordo con quello che dice.

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  2. Bellissimo articolo, vorrei fare una domanda, la pct del dottor Scally mi pare di capire di inizi il giorno dopo l'ultima iniezione di steroidi, ad esempio di testosterone enantato. Tutti i protocolli di pct che ho visto invece di iniziano dopo una tempistica ben delineata in base alla molecola utilizzata, nel caso del testosterone enantato ad esempio si inizia dopo 3 settimane dall'ultima iniezione per farlo smaltire completamente dal corpo, vorrei sapere come mai Scally non tiene conto di queste tempistiche con il suo protocollo, grazie

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    1. Quello che ho riportato è un approccio che ha utilizzato Scally in passato concependo una PCT che potesse accompagnare l'uscita dal ciclo e riattivare l'asse.
      Lo scopo di Scally era di non perdere i guadagni presi o comunque perderne il meno possibile dando una spinta all'asse.
      In verità chi si rivolge o si è rivolto a Scally ottiene PCT più mirate alla situazione e non grossolane e meccaniche basate solo su dosaggi e tempistiche di farmaci.
      Una PCT dovrebbe essere cucita addosso a chi ne ha necessità anche in funzione dell'obiettivo che ci si pone.

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  3. Complimenti x l articolo, permette una domanda?
    Si può applicare il protocollo del dr scally ma a partire dal termine delle 5 emivite della molecola utilizzata nel ciclo?
    Ed in questo caso effettuerebbe modifiche?
    Inoltre le dosi di hcg sono da adattare al peso del soggetto?
    Grazie ancora
    Matteo

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