martedì 21 luglio 2015

Exemestane (Aromasin)

EXEMESTANE
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Gli estrogeni sono un indesiderato sottoprodotto dell’ uso di steroidi.
In alcuni tessuti del corpo maschile, c'è un piccolo enzima, brutto e cattivo, chiamato l'enzima aromatasi. Questo enzima è responsabile della trasformare del testosterone e altri ormoni maschili nella controparte femminile ovvero gli estrogeni.
L'abbondanza di ormoni femminili nel corpo maschile può causare tutta una lista di cattivi effetti collaterali, come la crescita del tessuto del seno maschile e la ritenzione idrica.
I bodybuilders utilizzano un sacco di  farmaci e composti per combattere questi cattivi effetti collaterali ma spesso intervengono troppo tardi sarebbe opportuno cercare di seguire il vecchio detto: “ prevenire è meglio che curare”.
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Il modo migliore per evitare i problemi legati all’eccesso di estrogeni è appunto limitarne la formazione. Questo lo si può ottenere usando un composto che inibisca l'enzima aromatasi; in questo modo ci si può  assicurare che il testosterone e altri steroidi non siano  convertiti in estrogeni con i relativi effetti collaterali.
Il corpo ricerca l’omeostasi per cui in presenza di una forte carica androgena, ci sarà comunque una metabolizzazione da parte del fegato in estrogeni anche partendo dal colesterolo, ma questa parte sarà comunque decisamente inferiore a quella dell’aromatizzazione diretta da parte dell’enzima aromatasi sulle molecole esogene tipo il testosterone.
Un composto che inibisce l'enzima aromatasi dalla creazione di estrogeni è chiamato un inibitore dell'aromatasi, o AI in breve. Ci sono diverse opzioni quando si parla di AI, e l’Aromasin è certamente una delle opzioni abbastanza popolari per i bodybuilder che vogliono tenere sotto controllo gli estrogeni.
L’Aromasin è un inibitore dell'aromatasi suicida, che lo rende in alcuni casi una scelta migliore di altri Ai. Exemestane si lega con gli enzimi aromatasi disattivandolo  permanentemente fino a quando non viene espulso con le urine.
Aromasin è un farmaco gentile sul profilo lipidico che degrada molto meno che con l’utilizzo di farmaci come il Letrozolo.
Inoltre non risulta avere alcuna  tossicità epatica, e può essere assunto per periodi di tempo piuttosto lunghi senza effetti negativi.
Questo lo rende una ottima scelta in ciclo dal punto di vista puramente salutistico.
Un altro vantaggio dell’utilizzo dell’examestane è che le proteine di trasporto SHBG risultano diminuire durante l’assunzione del farmaco, ciò si traduce in una maggiore quota disponibile di testosterone slegato.
L'emivita di Aromasin è di circa 9 ore, tuttavia, gli enzimi aromatasi impiegano tempo a riformarsi per cui dopo la singola assunzione di 25mg i livelli degli enzimi risultano ridotti dell’80-90%  fino a 72 ore dopo. Questo è il motivo per cui l’Aromasin  viene normalmente assunto EOD.
Dove l’Aromasin brilla veramente di luce propria è durante la PCT:
Supponiamo di essere arrivati a fine ciclo con gli estrogeni un po’ troppo alti ed avere necessità di chiudere rapidamente e passare alla PCT, ad un protocollo che preveda Nolvadex Clomid ed HCG andare ad aggiungere l’Exemestane porterà diversi vantaggi; l’aromatasi limitata farà si che rapidamente gli estrogeni si abbassino, le SHBG abbassate renderanno più disponibile il poco testosterone prodotto, e non da sottovalutare un incremento della produzione epatica di IGF1 che andrà a compensare l’azione inibente da questo punto di vista da parte del Nolvadex.
Teniamo bene a mente che l’examestane al contrario di altri Ai lavora bene abbinato ai Serm senza andare a contrastarne l’efficacia come può fare il Letrzolo o l’anastrazolo.
Il lato negativo della faccenda? Soprattutto il costo! L’Aromasin è spesso commercializzato a prezzi a dir poco imbarazzanti.
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Gli effetti collaterali sono relativamente pochi e soprattutto legati al calo degli estrogeni, per cui, mal di testa, sudorazioni e vampate di calore e dolori articolari dovuti ad una minore ritenzione idrica che tende ad asciugare le articolazioni.
Insomma un farmaco piuttosto gentile sotto vari punti di vista.

sabato 18 luglio 2015

PCT Post Cycle Therapy

PCT
La terapia post ciclo è un argomento sempre caldo, vediamo di affrontarlo nelle sue varie sfaccettature.
Partiamo dall’inizio ovvero l’asse HPTA detto anche HPGA, ovvero l’asse Ipotalamo Ipofisi Testicoli.














Come funziona l’asse? E’ un insieme di segnali che le ghiandole si passano per mantenere stabili i livelli di testosterone ematico.
L’ipotalamo rilascia il GnRh, ormone rilasciante le gonadotropine Lh ed FSH rilasciate dall’ipofisi. Le due gonadotropine a livello del testicolo si indirizzano verso (LH) le cellule del Leydig e (FSH) tubulo seminifero, quindi l’LH controlla la steroidogenesi (testosterone) che avviene nelle cellule del Leydig mentre l’FSH controlla la spermatogenesi nel tubulo seminifero.
Se i livelli di testosterone si abbassano l’ipotalamo reagisce producendo più GnRh, mentre nella situazione in cui i livelli di testosterone sono elevati reagisce al contrario diminuendo la secrezione di GnRh.
L’ipofisi è sensibile al GnRh e inversamente agli estrogeni ha recettori per il GnRh che aumentano la produzione di Lh ed FSH, ma allo stesso tempo recettori estrogenici che se stimolati ne rallentano la produzione.
Questa questione merita un approfondimento, perché l’ipofisi rallenta in forte presenza di estrogeni? Perché nel corpo dell’uomo una forte presenza di estrogeni è legata ad una forte attività da parte dell’enzima aromatasi che converte il testosterone in estradiolo, per cui il feed back dell’ipofisi è giustificato in quanto abbassando LH ed FSH diminuirà si il testosterone ma di conseguenza anche l’estradiolo.
Questo delicato equilibrio è discretamente funzionante salvo restando che con gli anni diviene sempre meno efficiente e la produzione di testosterone via via va diminuendo.

Quando si inseriscono ormoni esogeni cosa succede?
Gli AAS sono ormoni simili al testosterone se no addirittura proprio quella molecola, quando vengono iniettati i valori salgono oltre misura, e la prima cosa che succede è che l’ipotalamo rallenta la sua produzione di GnRh. L’ipotalamo è molto più reattivo dell’ipofisi, e vedremo il motivo in seguito.
Rallentando la produzione di GnRh o addirittura sospendedola, l’ipofisi fa altrettanto con LH ed FSH, quindi a cascata i testicoli fermano la produzione di testosterone e alla lunga si “atrofizzano” diminuendo di dimensioni.
Quando i livelli ematici di testosterone esogeno o del’ AAS iniettato cominciano a degradare l’ipolamo riprende quasi immediatamente la produzione di GnRh, il problema a questo punto diviene l’ipofisi che impiega più tempo a riprendersi, in quanto se gli ormoni tipo testosterone hanno una curva di discesa piuttosto ripida non si può dire altrettanto degli estrogeni che restano molto più a lungo in circolazione facendo si che la ripresa naturale dell’ipofisi possa impiegare anche mesi!
Nel frattempo i nostri “gioielli” sono diventati due arachidi rinsecchite, e anche nel momento in cui LH ed FSH torneranno disponibili la loro reazione sarà lenta e occorrerà ulteriore tempo perché i livelli ematici di testosterone tornino nella norma.
Senza una PCT da un ciclo pesante di 16/20 settimane di AAS l’organismo può impiegare anche 2 anni prima di riuscire a stabilizzarsi!
Da questo si capisce che se dopo un ciclo di anabolizzanti non ci si vorrà ritrovare peggio del punto di partenza, se non addirittura ROVINATI, occorre pensare alla PCT.
Suggerisco a tutti quelli decisi a farsi di anabolizzanti di considerare l’opportuna PCT prima ancora di pensare di partire con il ciclo, per non doversi ritrovare letteralmente “nella merda”!
Quando si termina un ciclo di steroidi, ci si trova a dover affrontare 2 problemi con la PCT: la ripresa dell’asse e l’abbassare gli estrogeni presenti.
Questi 2 problemi dalla spiegazione che vi ho portato precedentemente avrete capito quanto siano correlati, in quanto finche gli estrogeni non saranno a livelli sufficientemente bassi non si avrà la ripresa dell’asse, e molto probabilmente anche se con la stimolazione di HCG i testicoli acquisteranno volume e i livelli di testosterone saranno sufficientemente alti l’asse non si riavvierà in quanto gli estrogeni presenti non permetteranno all’ipofisi di continuare il suo lavoro, per cui i gioielli torneranno ad appassire…
PCT metodi:
HCG













Il metodo classico proposto da una marea di endocrinologi è il trattamento con forti dosi di HCG. Il concetto quale è? Semplicemente si riattivano i testicoli letteralmente bombardandoli a forti dosi di HCG 10000 ui a settimana per 6/8 settimane, dopo di che si sospende e si aspetta.
Ciò che si otterrà è il seguente risultato, i testicoli tornano in splendida forma, anzi diciamo spesso oltre il normale, ipotalamo ed ipofisi restano addormentati ma progressivamente vanno a riprendersi.
C’è quindi da aspettarsi un rebound che porterà ad un successivo crollo dei livelli di testosterone.
Ripetendo questo tipo di PCT fatta esclusivamente di goantropine dopo 2 o 3 volte l’asse si ritrova in una condizione di stabilità, la durata di questa PCT però compromette molto i guadagni fatti in quanto per ristabilizzarsi occorrono dai 4 ai 6 mesi.
Perché nel passato e anche tuttora viene proposto tale approccio? Perché se si considerano 2/3 mesi di stacco da un ciclo ad un altro la cosa funziona, almeno in parte…
Le gonatropine fanno rapidamente il loro lavoro, i testicoli tornano all’opera in modo relativamente veloce, e prima di ritrovarsi di nuovo in una fase di crasch ormonale si riattacca con il ciclo successivo.
Se invece si insiste si perderà di più ma si recupera l’asse.
Solo Serm (ed eventuale proviron)






I serm sono molecole utilizzate in passato, ma anche ora in alcuni casi, per la lotta al carcinoma mammario estrogeno dipendente. Si basano sul principio di aver maggiore forza e affinità recettoriale sui recettori estrogenici rispetto agli estrogeni stessi. Quando però occupano il recettore estrogenico, il segnale che mandano all’interno del citoplasma è molto debole e seppur si comportino alla stregua degli estrogeni il risultato è estremamente più debole.
Abbiamo detto che a fine ciclo ci troveremo i livelli di testosterone sotto le scarpe e molto probabilmente gli estrogeni fuori range; l’utilizzo di serm tipo clomid ed nolvadex farà si che ipotalamo ed ipofisi siano liberati dall’ imbarazzante presenza degli estrogeni, ed abbiano modo molto più rapidamente di riprendere il lavoro.
Funziona?
Si funziona quando i livelli di estrogeni non sono stellari, ma in questo caso occorre pensare altre vie di uscita che vedremo in seguito.
I principali serm da utilizzare sono 2: Nolvadex e Clomid
Il Nolvadex o tamoxifene citrato ha la caratteristica di occupare in modo molto efficace i recettori estrogenici impedendo agli estrogeni di rompere le uova nel paniere, e come già spiegato lasciando modo all’ipofisi di riprendersi più rapidamente.
Il Clomid o clomifene citrato è molto meno efficiente del nolvadex, circa l’ 80% in meno, ma ha una sua peculiare caratteristica ovvero quella che quando la sua molecola si attacca ai recettori dell’ipofisi manda un messaggio di stimolazione a produrre LH ed FSH, per cui se in parte meno efficiente da un’altra molto più completa.
La PCT effettuata con solo serm dovrebbe prevedere l’utilizzo simultaneo di entrambe.
Un protocollo tipo potrebbe essere:
4 settimane di nolvadex a 20 mg/die partendo la settimana successiva all’ultima iniezione del ciclo.
1 settimana di clomid a 100 mg/die partendo dalla seconda settimana di nolvadex
Cosa si cerca di fare?
Il nolvadex in quanto molto efficiente su recettori va ad occupare posto per diminuire l’effetto degli estrogeni, dalla seconda settimana interviene anche il clomid con il suo effetto stimolante, le ultime 2 si mantiene solo il nolvadex in quanto il clomid diminuisce di efficienza e perde il suo potere di stimolazione molto rapidamente (10 giorni circa), per cui si continua con il nolvadex.
Nell’ipotesi che si arrivi da un ciclo decisamente pesante si può ripetere questa PCT senza fare pause per 2 o 3 volte, dopo di che se le cose non si riprendessero occorre passare ad altri sistemi.
All’inizio ho scritto proviron, questo steroide ha la capacità di essere una spugna nei confronti delle proteine di trasporto SHBG, per cui se aggiunto a termine PCT farà si che il poco testosterone prodotto dai testicoli che si stanno riprendendo sia reso maggiormente disponibile perché il proviron occuperà posto sulle SHBG e il testosterone sarà libero di legarsi ai recettori
Il proviron è quindi da aggiungere nelle ultime settimane di PCT ed eventualmente anche le successive 2; 25/50 mg/die sono sufficienti.
Questo tipo di PCT funziona praticamente sempre ha solo lo svantaggio di essere piuttosto lenta sui testicoli, ma la cosa positiva sta nel fatto che le altre due parti che compogono l’asse, Ipotalamo ed Ipofisi, saranno a regime, e solitamente non c’è da aspettarsi fenomeni di rebound o ricadute.


Protocollo Dott. Scally











Il programma PCT descritto di seguito rappresenta uno dei programmi più  efficaci post-ciclo. E 'stato sviluppato dai medici del Programma per Wellness Restoration (Power), che hanno una storia formidabile per aiutare i pazienti a recuperare il normale funzionamento ormonale dopo cicli di steroidi.
Uno dei medici chiave su questo programma, il dottor Michael Scally, sostiene di aver trattato con successo più di 100 casi di ipogonadismo / ipogonadismo ipogonadotropo, ed è molto ben noto nel campo della terapia sostitutiva degli androgeni.
La PoWeR ha pubblicato questo programma come parte di uno studio clinico, che ha coinvolto 19 soggetti maschi sani che stavano prendendo dosi sovrafisiologiche (altamente soppressive) di  testosterone cipionato e nandrolone decanoato per 12 settimane. La loro normalizzazione dell’asse HPTA si basa su di un  protocollo che concentra l'uso combinato di HCG, Nolvadex 'e Clomid, ed è forse l’unico programma di terapia post-ciclo documentato clinicamente da trovare nella letteratura medica (è incredibile quanta poca attenzione sia stata posta alla normalizzazione ormonale nella medicina).
La variazione più significativa da una PCT classica, è l'uso combinato di due anti-estrogeni, probabilmente questa è davvero l’ opzione migliore.
Esaminando il programma da vicino, si nota che i testicoli sono investiti pesantemente con HCG. La sua assunzione è però limitato a soli 16 giorni.
I medici, indubbiamente riconoscono che quando le HCG sono prese per troppo tempo ad un dosaggio elevato, si possono desensibilizzare i recettori LH. Ciò può aggravare ulteriormente il problema post ciclo.
Gli  Anti-estrogeni sono utilizzati durante e dopo le HCG, con un dosaggio di 10 mg di Nolvadex e 100 mg di Clomid al giorno .
Il  Clomid è utilizzato per un periodo di tempo più breve rispetto al Nolvadex, probabilmente per l'effetto desensibilizzante che può avere (sulla ghiandola pituitaria) con l'uso continuato.
Tra le altre cose, i due anti-estrogeni continueranno a promuovere la liberazione di LH anche quando i livelli di testosterone cominciano a risalire, oltre che combattere eventuali effetti collaterali estrogenici che possono essere causati dalle HCG con l'up-regolazione dell'attività dell'aromatasi.
Anche se nel primo paio di settimane gli anti-estrogeni hanno un effetto probabilmente molto leggero dovrebbero essere molto più incidenti verso la metà e alla fine del programma.
Durante questa indagine clinica la normale funzione ormonale è stata ripristinata in tutti i soggetti, entro 45 giorni dalla cessazione del ciclo precedente.
Si tratta di un successo definitivo di gran lunga più favorevole rispetto alla finestra di ripresa osservata in studi senza terapia post-ciclo.
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Ad onor del vero il quadro ormonale immediatamente post PCT in questo caso si trova a livelli spesso superiori alla norma, perché ancora influenzato dai farmaci.
E' però vero che se si vuole capire bene dove si andrà a parare occorrerà ripetere le analisi un paio di mesi successivamente il termine della terapia, e solitamente i valori sono nei range o comunque prossimi.
Ci tengo a ricordare che l'organismo tende ad “assuefarsi” alla situazione per cui queste PCT mano a mano che vengono ripetute diminuiscono l'effetto, per cui occorre ricordare che le cartucce a disposizione non sono infinite.
Chi gioca con gli AAS deve essere ben cosciente che in alcuni casi, per la verità molto rari, l'asse non riprende più il suo normale funzionamento e occorre passare a una TRT a vita; se la cosa non spaventa e si è coscienti di quello che può succedere bene, altrimenti occorre pensarci bene prima di cominciare qualcosa che ci possa trascinare dentro ad una situazione che poi non sapremo più controllare!

venerdì 17 luglio 2015

S4 Andarine (Andarina)

S4 (Andarina)

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S-4 (ANDARINA) è un SARM che è stato sviluppato per il trattamento di atrofia muscolare, osteoporosi e ipertrofia prostatica benigna. L’ S4 è efficace non solo per mantenere la massa magra, ma anche per aumentarla, e promuove la riduzione del grasso corporeo.

Il modo in cui funziona l’ S4 è il seguente: si lega ai recettori degli androgeni, stimolando la sintesi proteica. Paradossalmente anche se si lega ai recettori androgeni non ne risulta una attività modificata ma stimola l’attività anabolica,  questo porta alla costruzione di muscolo di qualità. l’S4 quindi  produce la crescita muscolare, come fanno gi steroidi  senza però avere gli effetti collaterali che gli AAS producono e soprattutto senza effetti di ritenzione idrica e alta pressione ematica.

S4 USI:
Ci sono tre usi principali per S4. Questi sono CUT, RICOMPOSIZIONE e BULK “leggero”. Il fattore principale che differenzia l’obiettivo preposto è la dieta, e in seconda istanza l’abbinamento ad altri AAS

CUT: richiede una dieta ipocalorica e grazie all’ S4 la massa magra è ben conservata, i risultati ottimali si raggiungono unendo stanozololo (Winstrol) o nel caso di bf già basse risultati spettacolari si ottengono con il drostanolone (Masteron).

RICOMPOSIZIONE: viene usato in stand alone con diete normocaloriche; la capacità di stimolare la sintesi proteica e a smobilitare grasso rende questa molecola una delle migliori per questo obiettivo

MASSA: il fatto che questa molecola si leghi ai recettori androgeni fa si che l’incremento della forza sia percepibile, per cui unendolo ad una dieta ricca di carboidrati si promuovono buoni cicli di forza-massa; per rimanere con i piedi per terra, questa molecola da sola non basta se ci si pone un obiettivo “importante”, e probabilmente non è la prima scelta, ma può essere un buon aiuto in alcuni stack. Non deve essere abbinato ad AAS fortemente AR, per cui la scelta principe ricade sul Boldenone per gli iniettabili, e Anadrol e D-Bol sugli orali.

Dosaggi comuni ed effetti collaterali:

Quando si tratta di dosaggio dell’S4, si parla di una questione molto delicata. S4 ha due effetti collaterali che devono essere affrontati. L'effetto collaterale principale dell’S4 è l'effetto di visione. Quando viene eseguito alle dosi 50mg +, molti utenti segnalano disturbi della visione. Ora, questi sono presenti solo quando si utilizza l’S-4 e svaniscono con la sua interruzione rapidamente.

Gli effetti collaterali sono causati dal metabolita M1 e includono la cecità notturna e una leggera tinta giallastra per la visione in  alcuni casi.

Sebbene questi effetti collaterali siano temporanei, se diventassero  un problema, è dai più suggerito , un protocollo di 5 giorni on seguito da 2 off poi si ripete.

L'altro effetto collaterale principale è la piccola quantità di soppressione che viene con S4. La soppressione è dose dipendente e influenzata dalla lunghezza. Si può paragonare ai livelli di soppressione dei dht derivati a bassi dosaggi. Occore quindi considerare la probabile necessità di fare una PCT, e in considerazione di tale fatto per sfruttare al meglio la molecola ritengo sia opportuna non utilizzarla sola in quanto i risultati sarebbero troppo blandi e nel periodo della PCT si corre il rischio di ritrovarsi punto e a capo. Unendo la molecola ad un AAS si otterrà un risultato che in buona parte si conserverà post ciclo, soprattutto perché non saranno necessarie dosi alte e molto oppressive di steroidi.

Il dosaggio considerato “utile” è di 50 mg/die

IL METODO DYLAN GEMELLI:
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 “ Va bene per tutti, volevo scrivere questo per  fare in modo che tutti sappiano come dosare correttamente l’S4 .
Come molti di voi sanno, l'effetto collaterale comune associato all’S4 è il problema di visione notturna. Ciò si traduce in uno dei due o entrambi questi problemi: una tinta gialla associata con la difficoltà di visione  notturna  e / o difficoltà ad adattarsi al buio o alla luce .
Normalmente il periodo di regolazione è molto veloce ma può per certi individui risultare molto debilitante o richiedere più tempo del previsto per normalizzarsi. Fondamentalmente, l’s4 può legarsi ai recettori degli occhi causando questi problemi.
Capirete che è impossibile sapere se questo accadrà a voi e a quale dosaggio succederà , 50 mg è il punto di partenza generale per il dosaggio. Alcune persone presentano il problema di visione subito anche a questa dose moderata. Alcuni sono in grado di non presentarlo  fino a 100 mg al giorno o con problemi molto ridotti . Non c'è modo di sapere in quale categoria si rientra  fino a quando non si prova . Il problema visione non è permanente e l'emivita dell’ s4 è molto breve (circa 4- 6 ore)
Alcune persone sono costrette a tenere il normale  dosaggio dell’S4 per 5 giorni per poi sospenderlo per 2 , perché non in grado di gestire il problema di visione ,io cerco di fare tutto quello che mi è possibile per evitare questo perché non voglio perdere nessun giorno di utilizzo.
Quindi, è importante capire come dosare s4 correttamente. Alcune persone sono contenti di stare a 50 mg per un intero ciclo di 8 settimane. Altri, vogliono aumentare il dosaggio, ma c'è un protocollo molto preciso da seguire per garantire che i problemi di visione siano ridotti al minimo .
Protocollo:  Devi andare due settimane a 50 mg . Se superi le  2 settimane con il minimo di problemi di visione, allora sei oltre la zona di pericolo . a questo punto si è sicuri  di poter  aumentare la dose, ma bisogna procedere con cautela . Quindi dopo due settimane si passerà a 60 mg . Si  testano le acque e se si presentano problemi si torna a 50 per altre 2 settimane. Se non si presentano problemi è necessario rimanere in 60 mg tra 10-14 giorni , direi 12 è il numero giusto . A questo punto si ripetono tutte le considerazioni fatte precedentemente e si passerà a 70 mg . Mi sento di dire che raggiunti i  70 / 80 mg si raggiunge la soglia limite tra benefici ed efffetti collaterali anche se comunque i benefici si riescono ad apprezzare fino a 100 mg . Si dovrebbe continuare a seguire il protocollo di 10-14 giorni per ogni aumento incrementale di 10 mg .Seguendo questo protocollo teoricamente si potrebbe arrivare fino a 100 mg per almeno l'ultima settimana , non si dovrebbe mai andare oltre 100 mg perché non cambierebbe più nulla. Come ho già detto, il punto di massima resa e minori sides si ha intorno 70-80 mg . Ogni aumento deve essere fatto con estrema cautela e se i problemi di visione divengono importanti, si sa dove è il vostro limite. Alcuni di noi sono più fortunati di altri in termini di recettori . NON fate la corsa ad aumentare il dosaggio,seguendo questo protocollo avrete  il modo più sicuro ed efficace per dosare l’s4.”

Ho riportato le parole di Dylan perché negli states ma purtroppo anche qui dalle nostre parti si pensa sempre che il di più sia sempre meglio, ma in realtà non è così, occorre fare i conti con i sides che a volte possono arrivare talmente di “prepotenza” che vi costringeranno ad abbandonare tutto.
L’Andarina è decisamente famosa in USA, i motivi sono i seguenti: basso impatto sull’asse, nessun impatto epatico che la rende associabile ad altri orali alchilati, se non abbinata ad AAS forti sui recettori AR lavora in parallelo sommandosi perfettamente allo steroide; quest’ultimo punto è il fondamentale a mio modo di vedere le cose.
Spesso si fanno stack di farmaci anabolizzanti per migliorarne l’effetto, ma in realtà non si sommano esattamente le cose, e in una certa percentuale un AAS tende a ridurre l’efficienza dell’altro, soprattutto con dosi elevate. L’S4 non fa ciò, per cui se per esempio l’abbinerete allo stanozololo, gli effetti si sommeranno senza nessuna percentuale di perdita, a prescindere dai dosaggi.
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Collaterali:
I difetti di visione notturna compromessa e difficoltà con il buio/luce, possono diventare PERMANENTI! Ciò vi dovrebbe far ben riflettere. Ciò si è verificato su persone che si ritiene ne abbiano fatto forte abuso, il punto però è, utilizzare questi farmaci non è di per sé già un abuso???
Capogiri e nausea non sono infrequenti.
Questi farmaci non hanno avuto trial sufficienti, per cui non si è a conoscenza di quali saranno gli effetti collaterali nel tempo, a volte le cose si presentano anche dopo 10 anni, vedete l’esempio dell’abuso di gh nella sua prima versione, quella ricavata dai cadaveri per intenderci, la gente moriva del morbo Creutzfeldt-Jakob anche 10-15 anni dopo!
Si riferisce il fatto che questo Sarm-s, come altri si leghi “solo” ai recettori androginici dell’apparato muscolo/scheletrico, ma qualcosa non è così in quanto i difetti di visione ne sono la prova, per cui qui si sentono tutti sicuri a dire che non si avranno effetti collaterali a livello prostatico, ma sarà davvero così? E supponiamo che la prostata si salvi chi ci dice che come sugli occhi non riesca ad oltrepassare la bariera emato encefalica e stimoli i recettori anche a livello cerebrale…cosa può succedere?
Insomma se avete coraggio di fare le cavie…BUONA FORTUNA!

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giovedì 16 luglio 2015

Acido Desossicolico

Acido desossicolico 

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Da Wikypedia:
L'acido desossicolico è uno steroide, e più precisamente un acido biliare; viene secreto, assieme agli altri acidi biliari, dal fegato, a seguito del consueto processo di ossidazione del colesterolo. In particolare è un acido biliare secondario, ovvero prodotto del metabolismo della flora batterica intestinale. I due principali acidi biliari secreti da fegato sono l'acido colico e l'acido chenodesossicolico. I batteri metabolizzano l'acido chenodesossicolico nell'acido biliare secondario acido litocolico mentre l'acido colico è trasformato in desossicolico. Esistono poi altri acidi biliari secondari, come l'ursodesossicolico. L'acido desossicolico è solubile in alcool e acido acetico. Quando puro si presenta in cristalli bianchi o quasi bianchi.”

Cosa può interessare un acido biliare normalmente prodotto dal fegato?
PARECCHIO!!!
I nostri amici di oltreoceano, gli ‘mmericani, ne hanno scoperto un’altra!
Il farmaco in questione si chiama Kybella, ed è stato sviluppato in California dalla Kythera Biopharmaceuticals. Kybella è fatto dello stesso acido desossicolico che il nostro corpo utilizza per assimilare il grasso nell’intestino, e un dermatologo lo può iniettare sotto la vostra mascella e nel vostro tessuto grasso in pochi minuti.
Questo farmaco letteralmente distrugge la membrana cellulare di "grasso nel sottomento" , inducendolo a scoppiare fino a disciogliersi e a scomparire.

Non c'è dubbio che milioni di uomini in tutto il mondo amerebbero un farmaco che offre la riduzione immediata del mento senza passare ore e ore sgobbando in palestra. Infatti, uno studio della American Society for Dermatologic Surgery dimostra che il 68% di persone vorrebbero perdere grasso nel loro mento. Il motivo comune è perché pensano che il doppio mento li fa apparire molto più vecchi e brutti.

Per quanto riguarda il recupero dalle iniezioni di Kybella occorre solo prendere un paio di giorni di riposo per guarire e non ci sono bendaggi o trattamenti addizionali. Considerando che si tratta di una procedura ambulatoriale relativamente indolore, si può scommettere che un sacco di gente userà questo farmaco per eliminare il loro doppio mento.

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Vedo un futuro nel BB e più in generale nel trattamento dei punti con grasso ostinato. Credo che questo sia un passo avanti rispetto alla classica liposuzione, in quanto molto meno invasivo, ed applicabile praticamente ovunque!
Il farmaco è stato approvato solo per l’applicazione al doppio mento (gozzo), ma visto che di grasso si parla nulla vieta un’applicazione in altri punti…

mercoledì 15 luglio 2015

IGF-11 IGF-1LR3

IGF1
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IGF sta per il fattore di crescita insulino-simile.
Si tratta di una sostanza naturale che viene prodotta nel corpo umano e lo si rileva ai  massimi livelli naturali durante la pubertà. In quel periodo l' IGF è il principale responsabile della crescita muscolare.
Ci sono diverse  cose  che l'IGF fa nel corpo umano; Citerò solo i punti che sarebbero importanti per il miglioramento fisico. Tra gli effetti positivi  c'è l'aumento di trasporto degli aminoacidi alle cellule, aumento del trasporto del glucosio, aumento della sintesi proteica, diminuita degradazione delle proteine, e una maggiore sintesi di RNA.
Quando l'IGF è attivo si comporta in modo diverso in diversi tipi di tessuti. Nel muscolo sono stimolati: cellule, proteine e componenti cellulari associati. La sintesi proteica è aumentata con l'assorbimento di aminoacidi. Come fonte di energia, IGF smobilita grassi per l'uso come energia dal tessuto adiposo.
L'IGF impedisce al l'insulina il trasporto del glucosio attraverso le membrane cellulari. Come risultato le cellule devono passare a bruciare grassi come fonte di energia.
L'IGF migliora la sensibilità all' insulina, rendendo i muscoli più sensibili ai suoi  effetti , quindi se siete una persona che attualmente utilizza l'insulina si può ridurre la dose  per ottenere gli stessi effetti, e come già detto  l'IGF eviterà di farvi ingrassare.
Forse l'effetto più interessante e potente che l' IGF ha sul corpo umano è la sua capacità di causare iperplasia, che è una divisione effettiva di cellule. Ipertrofia è ciò che avviene durante il normale uso di steroidi,ed  è semplicemente un aumento delle dimensioni delle cellule muscolari. Dopo la pubertà si ha un certo numero di cellule muscolari, gli steroidi l'allenamento e l'alimentazione sono in grado di fare aumentare le dimensioni di queste cellule muscolari,ma  in realtà non a guadagnarne di più.
Utilizzando l' IGF  si è in grado di causare  iperplasia  aumentando  il numero di cellule presenti nel tessuto muscolare, e attraverso  l'uso di steroidi si è in grado di maturare queste nuove cellule, in altre parole fanno crescere e diventare più forte .
Quindi, in un certo senso IGF può effettivamente cambiare le vostre capacità genetiche in termini di tessuto muscolare e numero delle cellule. L' IGF prolifera e differenzia il numero di tipi di cellule presenti. A livello genetico ha il potenziale di modificare la capacità individuale per costruire un livello muscolare superiore impossibile da raggiungere con qualsiasi altro AAS.
C'è un gran parlare della somiglianza tra IGF e l'ormone della crescita. L'IGF  è semplicemente  più efficace del  gh - ormone della crescita (somatropina) - il quale non causa direttamente crescita muscolare, funziona molto indirettamente: aumentando le capacità di sintesi proteica, aumentando la quantità di insulina che una persona può utilizzare in modo efficace, e aumentando la quantità di steroidi anabolizzanti che una persona può usare efficacemente.
Il gh- causa anche indirettamente la crescita muscolare, stimolando il rilascio di IGF a livello epatico.
Così  in modo semplice e un po riduttivo si potrebbe guardare al GH come a  un precursore di IGF. Quindi, per dirla semplice l' IGF è più efficace provocando in diretta la crescita muscolare.
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L'IGF può anche essere utilizzato efficacemente da solo senza l'utilizzo di altri farmaci, e i guadagni saranno decisamente visibili. Con l'ormone della crescita è necessario utilizzare grandi quantità di anabolizzanti e spesso l'insulina per vedere gli stessi  guadagni.
L' IGF  è spesso utilizzato in bridge dai culturisti per mantenere i guadagni e magari aggiungere qualcosa mentre si ripristinano asse, profilo lipidico ed epatico.
Un esempio di bridge potrebbe essere l'uso simultaneo di  IGF, PGF2a, HCG - gonadotropina corionica umana -,  Clomid e Nolvadex con iniezioni sporadiche di testosterone a lungo estere.
L'IGF è un farmaco di ricerca, è attualmente oggetto di ricerca per la riparazione del tessuto nervoso, possibili vittime di ustioni, e anche come un possibile aiuto  per i malati di AIDS.
Ci sono diversi tipi di IGF disponibili, cito i due più comuni e più efficaci:
L'IGF-1e è il meno efficace,  ha solo una emivita di circa 10-20 minuti nel corpo umano, esso può essere combinato con alcune proteine di legame per estendere l'emivita, ma non è una procedura molto semplice e non sempre funziona.
La forma più efficace di IGF è la Long R3 IGF-1. In questo stato l'IGF è modificato chimicamente a livello  amminoacido per  evitare il legame alle proteine che nel corpo umano lo disattivano  permettendo  di avere una vita molto più lunga si parla di  20- 30 ore.
Long R3 IGF-1 è significativamente più potente dell' IGF-1. La potenza maggiore è dovuta alla minore tendenza di legame verso le proteine che lo disattivano.
Come accennato IGF è un prodotto di ricerca ed è disponibile solo per pochi laboratori al mondo ed è disponibile solo per le aziende di ricerca e istituzioni biotecnologia.
La possibilità di fake è molto probabile, tanto che posso affermare che la stramaggioranza dei prodotti in vendita sul web non siano altro che HCG. Per farne una verifica è sufficente metterne alcune goccie su di un test di gravidanza e se questo segnerà positivo saprete che in soluzione non avete IGF. Come in passato la reperibilità del GH era relegata solo ad alcuni non fatevi illusioni al momento ben difficlmente avrete accesso a questo peptide come ancor più difficilmente lo avrete nei confronti della sua versione Long R3.
La polvere di IGF è DELICATISSIMA, e vibrazioni e suoni molto forti la deteriorano; capirete in fretta che un trasporto con normale corriere di tutto ciò ben difficilmente salvaguarderà  l'integrità del prodotto anche nel caso questo sia legittimo.

L'unica forma del prodotto è quella in polvere da disciogliere in acqua, qualsiasi forma liquida si degrada nell'arco di poche ore.
Per diluire il peptide è necessario una debole concentrazione di acido cloridrico e di un tampone sterile (acqua sterile o acqua batteriostatica) la procedura per diluire l'IGF non è molto difficile l'unica avvertenza è il non maneggiare violentemente le polveri ed aspettare che si sciolgano senza agitarle.

La lunghezza più efficace per un ciclo di IGF è di 50 giorni e attendere  20-40 giorni prima di ripetere il ciclo.
I dosaggi più utilizzati vanno da 20mcg / die a 120mcg / die.
L' IGF è più efficace quando somministrata per via sottocutanea e iniettata una o due volte al giorno dividendo la vostra dose corrente. Il momento migliore per le iniezioni è sia al mattino e / o subito dopo l'allenamento.
Una domanda frequente sull'IGF si riferisce ai risultati che si possono ottenere, in termini di aumento di peso puro non aspettatevi di ottenere 3kg in una settimana come si può con un ciclo di  Anadrol o uno steroide simile. L'aumento che  si otterrà da un uso di IGF è  tessuto muscolare  puro, con risultati permanenti. Si, quando si smetterà di utilizzarlo non si perderà nulla, in quanto il suo effetto e iperplasico non ipertrofico. Con gli steroidi la maggior parte del peso guadagnato è pura e semplice acqua.
Con un dosaggio efficace ci si può aspettare di guadagnare 1-2 kg di nuovo tessuto muscolare magra, ogni 2-3 settimane.
L' aumento della vascolarizzazione è molto comune, persone riferiscono di vedere le vene comparire dove non lo hanno mai fatto prima. Ma qui la mente tira brutti scherzi in quanto non ci sono dati scientifici che provino questo effetto. Fattostà che agendo su tutto l'organismo come può provocare (e lo fa egregiamente) la crescita degli organi interni, si presuppone che possa avere un effetto diretto sui vasi sanguigni .
Nel complesso, IGF è un farmaco molto interessante per la sua capacità di alterare alcune capacità genetiche


IGF1, noto anche come somatomedina C, è ormone polipeptidico che ha circa la stessa dimensione dell'l'insulina. Viene prodotto principalmente nel fegato in risposta all'ormone della crescita (GH - ormone della crescita (somatropina) -) rilasciato dalla ghiandola pituitaria. Molti degli effetti  promotori della crescita del GH  sono dovuti alla sua capacità di liberare IGF1 dal fegato. Il rapporto di conversione di gh  - per IGF1 varia notevolmente in diversi individui, ma la maggior parte delle fonti esterne di gh convertono intorno a 4-6mcg di IGF per una UI di gh. L'IGF-1 agisce su diversi tessuti differenti per favorire la crescita. IGF1 appartiene alla  'superfamiglia' di sostanze note come 'fattori di crescita,' insieme epidermica (pelle),  piastrinica derivata da fattori fibroblasti, nervose, e la crescita neurotrofico ciliare. Nessuno di questi  fattori ha alcuna influenza sul tessuto dell'esoscheletro tuttavia questi agenti hanno in comune la capacità di stimolare la divisione cellulare, noto come mitogenesi, e la differenziazione cellulare per cui LO FANNO! Provocando un aumento delle cellule disponibili si avrà un aumento anche dei vari recettori bersaglio disponibili, per cui la sinergia IGF- AAS è molto forte.


Come usare IGF1
Supponendo che avete acquistato IGF1 (R3) a lunga catena, o IGF1 . Si dovrebbe prendere dosi che vanno da 60mcg fino a 120mcg al giorno divise in diverse iniezioni. Una iniezione di mattina e una prima di andare a letto nei giorni di riposo altrimenti una alla mattina e una post wo.  Non superare 120mcg in un giorno. IGF1 può causare seri problemi gastrointestinali come i tumori intestinali diarrea gonfiore e vomito e come avrete capito alcuni problemi non sono reversibili! I sides sono dose dipendente.
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Ecco come l'insulina e IGF1 lavorano insieme.
L'IGFBP3 è la proteina di legame, che permette IGF1 di rimanere attivo nel sistema per un periodo abbastanza lungo di tempo per lavorare. L' IGF1 per sua natura ha un tempo di vita di meno di 10 minuti nella sua forma originale. Ora con la versione  R3 a lunga catena l' IGF1 e la proteina legante IGFBP3 +IGF1 durerà fino a 6 ore nel sistema. Il legame IGF all' IGFBP3 costruisce una molecola più grande e viene intrappolata nel flusso sanguigno fino a quando la proteina si spezza e rilascia e la molecola IGF . Si può ulteriormente allungare la sua vita, combinando insulina con essa, anche se per i sides può divenire  molto rischioso. L'insulina impedisce la ripartizione di IGFBP3 e lascia la molecola IGF1 in libertà nel flusso sanguigno per lunghi periodi di tempo, fino a 12 ore, come i livelli di insulina si abbasseranno L'IGFBP3 inizierà a staccarsi  e l'IGF1 avrà il suoi soliti 10 minuti di tempo prima di essere drenato dai reni.

L'insulina deve essere assunta al dosaggio che normalmente è somministrata a meno unl 10% circa 45 minuti prima dell'iniezione dell' IGF1. Ancora una volta vi ricordo questo può essere mortale se non si sa cosa si sta facendo. E naturalmente non utilizzare l'insulina per  l'iniezione notturna!!! L'insulina deve essere considerata solo la mattina di modo da prolungare l'emivita della IGF1 a 12 ore ed eventualmente ripetere una iniezione dopo 6 ore questa volta senza insulina.
Un sistema per sfruttare la propria insulina endogena è considerare di assumere almeno 100 gr di carboidrati a lento rilascio e 100 gr di un carboidrato ad alto IG come può essere il VITARGO 45 minuti prima dell' iniezione di IGF1 in questo modo si può aumentare di  almeno un paio di ore l' attività dell' IGF1
Gli effetti classici durante l'allenamento è un pump estremo, tanto intenso che a volte compromette l'allenamento stesso!

E' riportato da diversi utilizzatori il fatto che ci sia una "reversione" dell'atrofia testicolare...questo non trova fondamento in letteratura, c'è però chi ipotizza che come la molecola porti la crescita di ogni organo, provochi la crescita dei testicoli stessi. Personalmente però credo più al fattore "fake", ovvero una falsa iniezione di IGF1 con delle più semplici ed economiche gonatropine.

L'IGF1 provoca stanchezza alla pari se non di più del GH, chi lo ha utilizzato riporta di essersi sentito stanco l'intero giorno, ma di aver riposato divinamente la notte. Qui l'unione ad efedrina e clembuterolo insieme ad Androgeni potenti ha portato vantaggi enormi, sia nell'allenamento che nel resto della giornata.

Per i soggetti predisposti al tunnel carpale, come il gh provoca dolore ed assopimento alle mani lo stesso accadrà in modo marcato con l'igf1

L'igf1 può provocare mal di testa nausea e capogiri, spesso dettati da stati di ipoglicemia, per cui sarebbe opportuno nel momento in cui si presentino questi problemi fare un test rapido sulla glicemia, ed eventualmente avere uno zucchero semplice a portata di mano per alleviare il problema.
L'intestino è ricco di recettori specialmente le parti che hanno una muscolatura a parete, per cui i fenomeni di dilatazione del ventre sono molto comuni e purtroppo IRREVERSIBILI!
L'utilizzo del igf1 ha diretta influenza sull'infarto del miocardio in quanto rende il cuore troppo grande e spesso, il quale perdendo di elasticità col tempo si "rompe"...
Ultima cosa da considerare è la diretta incidenza sul cancro: quando sento dire che il latte aumentando i livelli di IGF1 sia cancerogeno mi viene letteralmente da ridere, ma la somministrazione diretta di tale molecola, ne aumenta la possibilità in modo esponenziale.