martedì 31 gennaio 2017

Palumbo Keto

La dieta Keto di Dave Palumbo


Dave Palumbo è un famoso bodybuilder americano che ha avuto l’apice del suo successo a fine anni 90 inizio 2000. Ora si è ritirato dalle competizione e si dedica all’attività di preparatore nel mondo del Bodybuilding.



E’ il proprietario del sito RxMuscle.com, che si occupa di svariate tematiche legate al BB.
Palumbo è uno dei più apprezzati PT per atleti di alto livello ed è famoso per aver affinato una dieta Keto specifica per tali persone, per ottenere la maggior perdita di grasso corporeo andando ad intaccare il meno possibile la massa magra.
Ciò è un approccio non proprio alla moda, in quanto al momento vige l’iperglucidica come il santo grall di tutte le diete, ma questa voce fuori dal campo sembra portare parecchi risultati a suo favore.
Di seguito spiegherò quale sia la visione di Dave Palumbo riguardo la dieta, ma resta chiaro che ciò che sarà scritto è solo a scopo didattico e non si sostituisce al parere di un medico competente in materia.
La dieta chetogenica non è una novità per chi frequenta palestre, e spesso si sente dire che i risultati ottenuti siano eclatanti; la dieta chetogenica originaria prevede un forte apporto di grassi un limitato utilizzo di proteine e pochissimi carboidrati, la variante di Palumbo riguarda fondamentalmente la distribuzione dei pasti e le percentuali dei macro.
Lo scopo di una dieta chetogenica è quello di limitare il glucosio disponibile e forzare l’organismo ad utilizzare i grassi: così come concepita la dieta chetogenica non si poneva obiettivi di dimagrimento ed infatti i grassi venivano tutti forniti nella dieta, l’obiettivo principale era quello di andare a risolvere altre problematiche fisiche, come cancro, epilessia e diabete. Diverse persone hanno giovato di questa dieta ed alcune di loro, malati terminali di cancro, si sono visti allungare la vita di diversi anni!
Tutto bello? Non proprio, in quanto la dieta chetogenica comporta un pesante impatto psichico dovuto al radicale cambiamento di alimentazione e la carenza cronica di carboidrati porta ad uno stato di  “malessere” generale dell’organismo. Questa dieta così come concepita in origine risultava il male minore per un soggetto malato e una scelta da scartare per uno sano.
Palumbo ha rivisto le cose per un’applicazione a livello sportivo: ha pensato che,  invece di fornire la quantità di grassi necessari all’organismo con la dieta, fosse una buona idea, forzare l’organismo ad un ulteriore sforzo andando a prelevarli dalle riserve esistenti. Dave ha quindi sbilanciato i macro verso le proteine e limitato la quantità di grassi presenti nella dieta, tenendo bassissimi i livelli di carboidrati. Dalle evidenze sul campo, si è visto che tolta una prima fase di adattamento in cui il cardio era bene evitarlo per non aggiungere ulteriore stress fisico, dopo le prime 2 settimane, andando ad inserire il cardio si ottenevano risultati esponenziali sulla perdita di massa grassa, con ben poca perdita di massa magra; la chiave del successo di questa dieta è la deplezione del glicogeno ai minimi termini.
La Keto di Palumbo non è una dieta da mantenere nel lungo periodo, perché fortemente acidificante per l’organismo e perché ha un forte impatto sulla tiroide che trovandosi perennemente con bassi livelli di glucosio ematico inesorabilmente rallenta. E’ ragionevole considerare il piano dietetico di Palumbo un piano sul breve periodo, per la preparazione al contest, da andare ad inserire nelle ultime 4/6 settimane.
La ketogenica di  Palumbo richiede di mangiare tra 2 e i 3 g di proteine ​​per kg di peso corporeo (per uomini e donne) al giorno, e circa 1 g di grassi per kg, tenendo i carboidrati il più basso possibile, c’è chi è arrivato a soglie prossime a zero! Questi macronutrienti sono da dividere in sei pasti ogni giorno per sei giorni alla settimana; come si vede l’approccio non è dei più moderni in un epoca dove va tanto di moda la IF… l’ apporto calorico totale dovrebbe essere ridotto al di sotto del livello di mantenimento, riducendo di circa 500 kcal rispetto al proprio fabbisogno,  agendo prevalentemente sulla quantità dei Fat, questo  per indurre la perdita di grasso corporeo.
Il settimo giorno, in uno dei pasti, è permesso mangiare qualsiasi cosa, soprattutto contenente carboidrati e nelle quantità che soddisfino psicologicamente l’individuo.
Fonti accettabili di cibo possono provenire da carni come il pollo, pesce, manzo, agnello e tacchino, così come le uova intere. E 'importante ottenere quanti più possibile acidi grassi essenziali omega-3 e omega-6 dalla vostra dieta consumando un sacco di uova, pesce o olio di pesce e olio d'oliva. Frutta secca e burro di arachidi sono un’ulteriore fonte, ma contengono carboidrati, per cui occorre non utilizzarli in eccesso.
Evitare ogni fonte di zuccheri e amidi, tranne che per il pasto libero. La frutta non è ammessa durante il periodo di dieta. La fibra sarà di aiuto nella digestione e per promuovere il senso di sazietà. Verdure fibrose come broccoli e spinaci devono essere consumati regolarmente.
Palumbo prevede che ogni 7 giorni sia previsto un pasto libero, preferibilmente la settima cena, dove sia possibile mangiare qualsiasi cosa in qualsiasi quantità
Considerazioni aggiuntive
Ci vogliono tre o quattro giorni per entrare in chetosi, quindi non allarmatevi se non è immediatamente evidente. Durante la  chetosi può risultare un periodo di letargia per poi cambiare radicalmente in un breve periodo, dopo che il corpo si sarà adattato. Nella prima fase è opportuno cercare di evitare stress eccessivi per il fisico, in quanto questo può aumentare i livelli di cortisolo e ostacolare la perdita di grasso. Una volta che la perdita di grasso inizia, prevedere l’inserimento di cardio è un’ottima idea nell’ottica di continuare a progredire. Mantenere l'attività aerobica a intensità molto bassa per preservare la massa muscolare.

Piano chimico:


Sarebbe sciocco non ammettere che nella maggioranza dei casi un tale piano alimentare viene supportato dall’uso di farmaci, occorre fare però un preambolo: in qualsiasi situazione per alcuni atleti il supporto chimico è sempre presente, ma per una cheto a zero (o quasi) carbo diviene praticamente un obbligo per non perdere troppa massa magra o ritrovarsi un metabolismo azzerato.
Ciò dovrebbe fare riflettere su come a volte sia assurdo prendere riferimenti alimentari di atleti e tentare di traslarli su persone comuni.
La cosa che va ad essere più stressata da una dieta povera/priva di carboidrati è la tiroide. Da un punto di vista natural, Gugulsteroni , l-tirosina e selenio sono ottimi riattivatori, ma hanno influenza soprattutto nel post dieta, mentre durante solitamente viene usato Eutirox a 75mg in unica assunzione la mattina al risveglio a stomaco vuoto prima della colazione.
Per promuovere la lipolisi AAS fortemente androgeni come i dht derivati o i tremboloni possono essere una valida scelta; solitamente l’abbinata Masteron/ Tren Ace viene adottata in campo maschile, mentre per quello femminile Masteron ennantato/ Parabolan, perché se pur più lente come molecole molto più gestibili nei bassi dosaggi richiesti dal corpo femminile.
L’utilizzo dei Sarm in ottica moderna è ben visto e Cardarine e SR9009 sono, oltreoceano, i più utilizzati per le categorie dove non siano presenti mostri di massa.
In ultima istanza nell’utilizzo dei peptidi, per il periodo della dieta viene abbandonata la Slin e restano IGF1 e GH a dare una mano nel processo di pulizia generale dell’organismo dai grassi.
Sostanze eccitanti come caffeina yoimbie e clembuterolo, non sono una buona opzione da applicare a tale paino alimentare, perché comunque i livelli di cortisolo si presentano sovrabbondanti, ed aggiungere tali sostanze potrebbe risultare altamente controproducente.

Per concludere la dieta di Dave Palumbo non è per tutti, e presenta diverse difficoltà, non per ultimo il fatto che non è sicuramente salutistico ritrovarsi con il metabolismo sotto le scarpe e aver creato un bell’ambiente acido nel proprio corpo, ma si sa che nel Bodybuilding spesso (putroppo) la salute viene messa in secondo piano, detto questo però è opportuno riconosce il fatto che la maggioranza degli atleti d’oltreoceano indicano questo tipo di approccio come il più redditizio in termini di dimagrimento pre contest.