giovedì 22 marzo 2018

IF



Intermitten Fasting









Ultimamente si sentono diverse teorie sul digiuno, e sento la necessità di dire la mia a riguardo.
La cosa che dovrebbe far riflettere tutti è un principio base della fisica che dice che nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. Da questo concetto dovrebbe partire la base di ogni dieta:
Tradotto, è il puro e semplice bilancio calorico che la farà da padrone sull’ago della bilancia per farci perdere o aumentare peso!









Detto questo addentriamoci nell’IF.
Il digiuno nasce fondamentalmente per 2 scopi: il primo è quello di limitare l’apporto calorico per poter permettere di perdere peso, il secondo come funzione di detossificante per l’organismo.
Ridurre le ore del giorno in cui ci si può alimentare risulta essere un buon sistema per resistere psicologicamente in una dieta ipocalorica, in quanto le ore di alimentazione racchiuderanno pochi pasti con quantitativi superiori di cibo che appagheranno maggiormente la nostra mente.
Le ore di digiuno permetteranno al nostro fegato di smaltire i vai metaboliti e scaricarsi, come anche lo stesso intestino avrà maggior tempo per vuotarsi.

Ci sono quindi fattori positivi da non sottovalutare in questo tipo di dieta, ma bisogna però fare alcuni appunti. La moda attuale porta a dire che si possa utilizzare in qualsiasi situazione, ovvero indiscriminatamente ipo normo o iper calorica…ciò è sbagliato!
Queste affermazioni e qualche studio a riguardo è basato su persone sedentarie, il cui fabbisogno calorico in situazione di ipercalorica è probabilmente paragonabile a quello di una persona atletica in ipocalorica. Voglio dire che finchè le calorie necessarie sono poche applicare una IF può essere una buona idea, ma quando queste salgono diviene un problema. Abbuffarsi non è mai una buona idea, in quanto lo stress che diamo al nostro organismo è pesante, e la parte di “scarico” prevista dalla IF viene completamente a mancare.
Il nostro fegato inoltre sentendo un esubero di nutrienti, e la glicemia che inesorabilmente salendo stimolerà la produzione di insulina porterà all’attivazione degli enzimi Acetil-CoA, con conseguente produzione di trigliceridi e quindi deposito adiposo. Per cui chi mantiene diete IF a 4000 kcal ingrasserà di più di chi lo farà dividendo le calorie in più pasti.
E’ quindi sbagliato usare la IF per scopi diversi dal dimagrimento o dallo scarico epatico ed intestinale.









Facendo un passo indietro e parlando di digiuno intermittente legato ad una dieta ipocalorica i risultati possono essere (non per tutti è uguale) migliori che con altri tipi di stili alimentari.
Cerchiamo di capire cosa succede:
Quello che il nostro organismo principalmente utilizza come fonte di energia è il GLICOGENO. Questa forma di “carburante” viene stoccata nel nostro corpo un po direttamente a livello di tessuto muscolare, e in buona parte a livello epatico.
Quando le scorte di glicogeno sono alte e i livelli di glucosio ematico stimolano la produzione di insulina il nostro corpo produce trigliceridi per stoccare nei depositi adiposi l’eccesso di nutrimento, viceversa quando le riserve di glicogeno scarseggiano e i livelli di glucosio ematico permangono bassi il nostro organismo attiva processi lipolitici per creare gluconeogenesi (glucosio e glicogeno) dagli acidi grassi.
Mangiare poco e spesso può creare una situazione di stallo perché si le riserve di glicogeno verranno progressivamente depauperate ma la continua, se pur misera, presenza di glucosio ematico, farà si che un po di insulina sia sempre prodotta e il nostro corpo fatichi ad attivare la lipolisi. Il risultato sarà quello di sentirsi sempre stanchi ed affamati ma non dimagrire!
Questa situazione con il digiuno intermittente non si presenta in quanto i livelli di insulina prima o poi precipitano e quindi i processi di lipolisi si attiveranno.
Tutto bene dunque? La risposta è NI…
Il problema è legato alla tiroide, che non percependo per lunghi periodi la presenza di insulina, diminuisce la produzione degli ormoni T3 e T4, dando il segnale al nostro metabolismo di rallentare.







Perché il digiuno intermittente sia efficiente occorre adottare alcune soluzioni:
1)Il digiuno non deve essere protratto per troppo tempo; probabilmente saltare colazione spuntino e pranzo è la scelta migliore e volendo proprio esagerare togliere il pre nanna. Portarsi all’estremo tipo la Warrior Diet non è consigliabile se non si ritiene di voler fare uso di ormoni tiroidei esogeni.
2)La dieta durante il digiuno intermittente deve essere sbilanciata sui carboidrati e quindi povera di grassi, in quanto nel momento in cui ci si alimenta è opportuno che i livelli di insulina siano importanti per dare il giusto stimolo alla tiroide. Anche in questo caso vedo spesso persone che uniscono una chetogenica ad una IF, ma se non si farà uso di ormoni tiroidei, da li a poco il rallentamento del metabolismo sarà inesorabile
3)Quando ci si allena spesso ci si ritroverà a farlo nella fase di digiuno, sarà quindi importante assumere una bevanda ricca di zuccheri semplici, sia per avere le giuste energie per portare a termine l’allenamento, sia per evitare che il cortisolo raggiunga livelli stellari e la gluconeogenesi che la IF stimolerà non vada ad intaccare troppo i tessuti magri a scapito degli acidi grassi.

Aggiungo inoltre che è una CAZZATA, quella di pensare che le proteine salvaguardino i tessuti, in quanto l’ago della bilancia è in mano al cortisolo, che se si eleva troppo attaccherà i tessuti sciogliendoli, non dando tempo al fegato di metabolizzare gli acidi grassi. Le proteine nel loro processo di metabolizzazione epatica ALZANO il cortisolo, ragion per cui in una IF non devono essere tenute alte!!!

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