lunedì 10 settembre 2018

PCT (Post Cycle Therapy) Come funzionano i farmaci



Come funziona la PCT



Visto l’interesse generale sull’argomento PCT, voglio scendere un po’ più nel dettaglio di come questa terapia funzioni, e del perché i farmaci vengono utilizzati in un certo modo con certe tempistiche.

Troppe volte ho visto che l’unico interesse è il conoscere il fantomatico “protocollo magico” che vi permetterà di riattivare il vostro asse come se nulla fosse…mi spiace ma non funziona così!

Nei protocolli classici sono utilizzati 3 farmaci nella maggioranza dei casi: HCG, Tamoxifene, Clomifene.

Spesso ho assistito a PCT che non avevano alcun criterio logico, se non quello di mettere tutto insieme nella speranza che con un “bell’impulso” l’asse si svegliasse dal sonno…
Le cose in realtà sono più complicate, in quanto ogni singolo farmaco, dei tre elencati precedentemente se da una parte stimola e riattiva una parte dell’asse, dall’altra la frena, è quindi piuttosto sbagliato il concetto che di più sia meglio e anche che tutto insieme sia meglio!

Definiamo cosa fanno

HCH



L’HCG simula l’effetto delle gonadotropine normalmente prodotte dall’ipofisi per spingere i testicoli a produrre testosterone. L’utilizzo di HCG se dal punto di vista dei testicoli risulta efficiente dal punto di vista ipofisario, l’ormone Inibina prodotto dai testicoli e lo stesso FSH assopisce ancora di più l’ipofisi, ritardando di parecchio il suo ripristino.
L’utilizzo ad alti dosaggi di HCG comporta due grandi problemi: il primo legato alla forte inibizione ipofisaria, il secondo è che dosi troppo alte di tale ormone comportano una sotto regolazione della sensibilità testicolare. Per spiegare cosa in pratica succede, se aumento a dosaggi smisurati le HCG, non mi devo aspettare una super risposta da parte dei testicoli, ma semplicemente i testicoli diventeranno meno sensibili al farmaco, con il risultato che nel momento che smetterò di utilizzare HCG anche se l’ipofisi comincerà a produrre LH e FSH i testicoli non reagiranno e non produrranno testosterone a sufficienza.
Le mega dosi di HCG utilizzate in passato nel Bodybuilding come soluzione unica in PCT, sono spesso state la causa di vere e proprie catastrofi, portando i malcapitati a castrarsi chimicamente per anni. So che vi chiedete cosa sono le mega dosi, diciamo che l’utilizzo di 5000ui al giorno è già sufficiente per fare danni se protratto per una settimana, e naturalmente c’è chi ha fatto peggio.

Tamoxifene



Il famoso Nolvadex è un farmaco antitumorale, che viene utilizzato in PCT per le sue doti “anti estrogeniche”, in realtà la cosa che fa il Tamoxifene è prendere il posto degli estrogeni sui recettori del nostro organismo, mandando nel citoplasma cellulare un messaggio molto più debole rispetto a quello che farebbero gli estrogeni stessi. Questo fa sì che a livello ipotalamico gli estrogeni, che solitamente tendono ad alzarsi molto post ciclo, non vadano ad inibire le normali funzioni ipofisarie di produzione di LH e FSH.
Dei tre farmaci di cui parliamo il Tamoxifene è sicuramente il più versatile, in termini di dosaggio e durata, ciò non toglie che un abuso può comunque risultare controproducente se non addirittura pericoloso.
L’utilizzo in concomitanza con gli altri 2 farmaci non presenta interazioni negative, un utilizzo troppo lungo nel tempo però può portare ad una progressiva attenuazione della produzione di FSH, è quindi impostante non protrarlo troppo a lungo nel tempo, sembra che l’effetto sia legato all’assuefazione al farmaco da parte dell’organismo, un utilizzo continuativo oltre le 8 settimane è sconsigliato. Il dosaggio di 20 mg per la PCT risulta sufficiente, tolta la prima fase che dovrebbe però corrispondere al picco estrogenico, dove si potrebbe pensare di alzare il dosaggio.
Dosaggi elevati di Tamoxifene sono legati a problemi visivi ed ematici, in più sono controproducenti perché non portano nessun beneficio, accorciando il tempo di utilizzo massimo del farmaco.



Clomifene



Il Clomid è un farmaco altrettanto famoso, e ha un metodo di azione simile a quello del Nolvadex, solo che non è altrettanto efficiente sugli estrogeni, in quanto la sua capacità di legame risulta essere molto più bassa. La peculiarità del clomifene però è quella che quando si è legato al recettore ipotalamico, rilascia un messaggio di stimolazione per produrre maggiore FSH ipofisario, il farmaco è infatti nato per migliorare l’ovulazione femminile, e quindi per stimolare la produzione di alcuni ormoni ipofisari (FSH,LH).
Anche in questo caso non si può esagerare, risulta infatti che il clomid diminuisce il suo effetto dopo solo 2 settimane e che oltre i 100mg/die si ha un’inibizione dell’asse invece che una stimolazione a causa di un leggero effetto estrogenico comunque presente, ciò viene definito effetto paradosso. Insomma il dosaggio si aggira sui 50mg/die.
Dosaggi elevati portano ad un risultato negativo, insieme ad una serie di effetti collaterali piuttosto pesanti, non è rara la cataratta!



Conclusioni




Incastrare il giusto timing di queste sostanze non è facile, spesso si mettono tutte insieme per un certo tempo e si incrocia le dita, ma non mi sembra una soluzione ponderata.
Prima di utilizzare AAS occorrerebbe pensarci piuttosto bene, e affidarsi ad un medico per la gestione della PCT.
Fare analisi a fine ciclo per capire la situazione ormonale e lo stato dell’asse, come ripetere il tutto post PCT sono cose obbligatorie.
Se avete capito come funzionano questi farmaci avrete anche capito che non può esistere un protocollo magico che vada sempre bene e che funzioni per tutti, ogni caso è a se!